DISTROTEST: Antix GNU/Linux

GNU/LINUX

Ciao a tutti utenti del Pinguino, oggi proveremo a dare uno sguardo approfondito a una distro poco conosciuta che si chiama Antix GNU/Linux.

GENESI E PECULIARITÀ GENERALI

Antix è una distribuzione di origine greca, basata su Debian stabile, sviluppata dal team di Mepis Linux una distro molto famosa negli anni 2000, orientata al desktop, che necessita di poche risorse quindi ottima per il recupero di hardware datato. La particolare versione che abbiamo scelto è la 19.3_386-full.iso (nome in codice Manolis Glezos) ma avremmo potuto scegliere anche la net-install o la versione core. Antix non utilizza un ambiente desktop (tipo KDE o Gnome..) ma si avvale di alcuni window manager molto leggeri e un po’ scarni, il predefinito è Icewm,(in alternativa si può optare per Fluxbox o Jwm) il file manager RoxFiler, piccolissimo ma potente (da sempre il file manager di Puppy Linux) è veramente unico nel suo genere.

AMBIENTE DI TEST

La distro è installabile su SD, su chiavetta o cd in versione frugal ma noi proveremo ad installare Antix su un HP530: Una macchina a 32 bit con un processore Intel Celeron M e 1 GB di ram (..che bomba). Fortunatamente disponiamo di un disco SSD da 240 GB indispensabile per il recupero di vecchi pc che dispongono di un attacco SATA.

INSTALLAZIONE

Scarichiamo l’immagine dal sito sourceforge.net e prepariamo una chiavetta usb da 8 GB usando l’app gnome-disks, che sulla mia Mint 20.1 si chiama semplicemente Dischi. Quando la chiavetta è pronta la inseriamo nel portatile precedentemente settato per avviarsi da usb, premiamo il tasto ON e dopo poco appare la schermata di boot di Antix. Col tasto F2 selezioniamo la lingua italiana e diamo Invio, partiti! Pochi secondi e siamo già nella live. L’interfaccia rox-icewm appare semplice e pulita e le periferiche sembrano funzionare. Su Antix è possibile utilizzare due tool per il wifi, uno è molto basilare e si chiama Ceni l’altro più carino si chiama Conman. Io scelgo il primo seleziono la mia wifi e subito siamo online. La distro ha a bordo molti software in tutte le categorie e si presenta già pronta all’uso. Sul desktop c’è l’icona dell’installer, non perdiamo tempo e passiamo all’installazione su disco. L’Antix Linux Installer come primo step chiede di settare la tastiera in base al Modello, Layout e Varianti, allo step successivo possiamo scegliere tra partizionare il disco, usarlo per intero oppure utilizzare le partizioni esistenti, io lascio fare a lui e seleziono Utilizza l’intero disco, al terzo passaggio mi viene chiesto se e dove voglio installare il GRUB, confermo e metto la spunta sull’MBR del mio disco SSD. Seguono le richieste di Nome Computer e Dominio, la Lingua del Sistema Operativo, il Fuso Orario e una serie di servizi da avviare al boot. L’ultimo step riguarda le credenziali dell’Utente, il suo Nome e le Password utente e amministratore. Complessivamente la procedura di installazione non dura più di 10/12 minuti il sistema operativo è installato sulla macchina e siamo pronti al primo avvio.

UTILIZZO POST INSTALLAZIONE

Sorprendentemente il boot è molto veloce, nemmeno un minuto e ci troviamo davanti alla schermata del display manager che ci chiede il nome utente e password, ci “logghiamo” e siamo dentro la nostra Antix GNU/Linux. L’interfaccia grafica è la stessa della versione live e si presenta con un pannello in basso con il menu a sinistra, inoltre troviamo alcune icone di app quali software manager, il file manager, il web browser e, sempre sul pannello a destra, icona localizzazione tastiera, ora, utilizzo cpu stato batteria e rete. Sulla scrivania, a sinistra troviamo l’icona di Rox il filemanager e l’icona del manuale utente chiamata Aiuto. A destra, abbiamo Conky il monitor di sistema in grado di monitorare molte variabili come CPU, memoria, swap, spazio su disco, stato della batteria ecc. Ripeto la procedura di connessione alla rete questa volta utilizzando Conman, inserisco la chiave di rete e siamo online. Dal terminale eseguo il ping al sito vimelug.org ($ ping -c 3 https://www.vimelug.org/ ) per verificare la rete e successivamente aggiorno la distro utilizzando i classici comandi APT (Advanced Packaging Tool) il package manager dell’universo Debian. L’aggiornamento impegna quasi dieci minuti durante i quali posso navigare tra le app del menu nelle categorie Audio e video, Giochi, Grafica, Internet e Ufficio. Il parco software è ampio e funzionale all’utilizzo desktop. Il fiore all’occhiello delle applicazioni è senza dubbio il pannello di controllo (Antix Control Centre) dove sono unificate tutte le applicazioni per la configurazione e l’amministrazione del sistema. Le periferiche audio quali casse e cuffie funzionano perfettamente e le chiavette usb vengono montate rapidamente e in automatico, la mia stampante Samsung viene riconosciuta subito.

IMPRESSIONI FINALI

L’impressione generale è di grande stabilità e reattività, nonostante l’hardware obsoleto. Il sito della distro (https://antixlinux.com/) è molto curato e completo di wiki, forum della community. In sintesi ci troviamo di fronte a una “piccola” distro con le spalle grosse (quelle di Debian). Il progetto è veramente ben fatto e finalizzato al recupero di vecchi pc ma non ha nulla da invidiare ad altre distro più blasonate. L’unica pecca è legata all’interfaccia grafica, Icewm pur disponendo di decine di temi, ha un gusto retrò, e anche se altamente personalizzabile, non è adatto ad un utente che si aspetta un prodotto “cotto e mangiato” e nemmeno a chi è abituato a trasparenze ed effetti grafici.

PAGELLINUX

        • Facilità di installazione: 8/10
        • Supporto e rilevazione Hardware: 9/10
        • Ambiente desktop: 6/10
        • Installazione/Aggiornamento applicazioni: 8/10
        • Documentazione, forum, wiki: 9/10
        • Voto Finale: 40/50